Paolo Butturini, segretario Associazione Stampa Romana.

Paolo Butturini, segretario Associazione Stampa Romana.

 

Caro Presidente Iacopino,

ho ascoltato con attenzione e commozione il tuo discorso alla conferenza stampa di fine anno del Presidente Monti. Vi ho ritrovato il senso delle battaglie per la Carta di Firenze e per l’Equo Compenso, questioni come sai ancora aperte.

Subito dopo, però, mi è venuto in mente Eraclito Corbi. Molti si chiederanno: chi è costui? Questo signore, non riesco proprio a chiamarlo collega, è il direttore/editore nientemeno che di un quotidiano, il “Corriere Laziale”, ed è consigliere nazionale dell’Ordine in quota pubblicisti.

Eraclito Corbi, alla fine del 2012, è stato sospeso per 12 mesi dall’Ordine regionale del Lazio: accusato di aver sfruttato per anni i collaboratori della sua testata non pagandoli e promettendo loro, in cambio di un lavoro spesso quotidiano, soltanto il tesserino da pubblicista, cioè qualcosa che era loro dovuto e non da lui. Insomma, violazione ripetuta della clausola di solidarietà (articolo 2 della legge istitutiva dell’Ordine) e soprattutto, da quando è in vigore, della Carta di Firenze.

Eraclito Corbi

Eraclito Corbi

Ma non basta, questo signore si è opposto e si oppone al riconoscimento della rappresentanza sindacale dei giornalisti nel quotidiano. Cosa per la quale l’Asr l’ha segnalato alla magistratura per comportamento antisindacale (per la cronaca siamo in attesa del secondo grado di giudizio).

Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una piccola testata alle prese con problemi finanziari, niente di più sbagliato: il Corriere Laziale beneficia di un contributo pubblico che dal 2006 al 2010 ha portato nelle casse della cooperativa Edilazio 92 la “modica” cifra di oltre 9 milioni di euro.

Com’era sua diritto Corbi ha chiesto la sospensione del provvedimento del Consiglio Regionale del Lazio facendo appello al Consiglio Nazionale. Il guaio è che, a maggioranza, il Consiglio Nazionale ha concesso la sospensiva.

Ora mi chiedo: come possono essere credibili le istituzioni della categoria se di fronte alla palese violazione di norme a tutela dei colleghi più deboli (a carico di Corbi ci sono più di una decina di testimonianze di sue vittime) assolvono il colpevole? Si è trattato di un riflesso corporativo o di un abbaglio gigantesco?

Chi pensi si farà avanti per denunciare i soprusi appellandosi alla carta di Firenze se poi non è certo di vedere condannato il protagonista di quelle ingiustizie, sentendosi così tradito e per di più esposto alle ritorsioni? E per favore non tiriamo in ballo il garantismo: questo signore era stato sospeso non radiato, come forse avrebbe meritato.

Non pensi, caro presidente che questo finisca per minare gli sforzi che stiamo facendo, tutti insieme, per rendere più credibili e vicini ai colleghi gli Enti che li dovrebbero rappresentare?

E allora ti chiedo un atto pubblico di riparazione verso chi ha subito le angherie di cui si è reso protagonista Corbi. E ti chiedo di dichiarare fin da ora che ti batterai, insieme a noi tutti, per fare in modo che questi falsi pubblicisti non trovino posto nel prossimo Consiglio Nazionale dell’Ordine e, qualora disgraziatamente dovesse accadere, tu, come tutti quelli che si candideranno alla presidenza, rifiuterete i voti di questi signori che occupano indegnamente il posto proprio di quei senza voce, sfruttati e mal pagati con e per i quali ci stiamo battendo.

Paolo Butturini

Segretario Associazione Stampa Romana

 

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