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“Il giornalismo non è un mestiere per cinici, non basta farsi attraversare dalle notizie, bisogna conoscere”. Lo ha detto a Udine il direttore de “la Repubblica”, Ezio Mauro, nel corso della lectio magistralis che ha tenuto in occasione della due giorni della “Repubblica delle idee”, evento culturale organizzato dal quotidiano del Gruppo Espresso nel capoluogo friulano, con incontri, dibattiti e approfondimenti.
“Il nostro mestiere è artigianato della società – ha continuato Mauro – cioè tirare fuori dai fatti tutto quello che c’è dentro. Il giornale non è né un prete, né un partito. È una rete di intelligenza per la comprensione dei fenomeni e nasce dall’incontro della realtà dei fatti con la dimensione verticale dell’interpretazione”.

Soffermandosi sull’innovazione nel mondo dell’informazione, Mauro ha sottolineato che essa “è la nostra meravigliosa condanna: è il format che si deforma, che si apre. il giornale è un mix perché lo è la nostra vita”. Quanto alla rete, il direttore ha affermato che “internet non è un avversario, ma è un flusso. Il giornale seleziona e le notizie che trattiene diventano significato”.
 Mauro ha, poi, detto di non sapere “qual è la linea de la Repubblica. Ma so qualcosa di più importante e obbligante; so qual è l’anima del giornale”.

Quanto al rapporto tra testata e lettori, il direttore ha dichiarato che “noi e i nostri lettori abbiamo una certa idea dell’Italia, che va al di là della politica. Il giornale fa parte della vita”. Infine uno scorcio sulla vita della redazione: “Alle otto di sera cerchiamo di andare oltre i fatti – ha concluso – mentre si disegna la prima pagina. È il disegno di un pezzo di mondo”.

Fonte: Ansa

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