Padre Dall'Oglio

A due anni dal rapimento di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita scomparso a Raqqa il 29 luglio 2013, le associazioni che hanno dato vita al progetto “Illuminare le periferie del mondo” chiedono ai media italiani e internazionali di accendere i riflettori sulla vicenda umana, culturale e spirituale di padre Paolo, simbolo di migliaia di siriani inghiottiti nel buio di un interminabile conflitto e di cui si sono perse le tracce.
“La rete ‘Illuminare le periferie’ – scrivono le associazioni – fa suo l’appello di Papa Francesco, che durante l’Angelus di domenica scorsa ha chiesto la “liberazione del religioso, dei vescovi ortodossi rapiti in Siria e di tutte le altre persone che, nelle zone di conflitto, sono state sequestrate”, da ultimi i tre giornalisti spagnoli dei quali non si hanno notizie dall’11 luglio”.
“Il conflitto in Siria e nelle altre aree del mondo, così come la difesa della libertà di espressione, dei diritti dell’uomo e del lavoro, il ruolo dell’informazione nella gestione di temi troppo spesso dimenticati e l’attenzione al dialogo interculturale – prosegue la nota – saranno alcune delle ‘periferie’ a cui il progetto darà luce e voce attraverso il nuovo sito internet che verrà lanciato a fine settembre”.
“Convinti – concludono le associazioni –, come è stato ricordato durante la presentazione dell’associazione ‘Giornalisti amici di padre Dall’Oglio’ lo scorso 23 luglio, che “si può sequestrare un uomo, ma non la sua testimonianza di fede, di impegno spirituale, culturale e politico”.
Per ricordare padre Paolo e tutti i rapiti in zone di guerra, oggi pomeriggio una delegazione dell’associazione ‘Giornalisti amici di padre Dall’Oglio’ sarà ricevuta dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e dal suo staff. Nell’occasione saranno consegnati al ministro gli atti del convegno su Padre Paolo svoltosi presso la FNSI il 26 maggio scorso.

Intanto anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, si unisce all’appello per padre Dall’Oglio. “Cari amici – scrive in una lettera indirizzata all’associazione ‘Giornalisti amici di Padre Dall’Oglio’ – unisco anche la mia alle voci che in questi giorni si sono levate per chiedere la liberazione di padre Dall’Oglio, a due anni dal momento in cui in Siria si sono perse le sue tracce”.
“La vita di padre Paolo – sottolinea la presidente Boldrini nel testo – è la testimonianza di uno straordinario impegno sul fronte del dialogo interreligioso, insopportabile agli occhi dell’integralismo. Ma la sua vicenda è anche il doloroso simbolo del dramma che coinvolge decine di migliaia di persone, sequestrate nella Siria devastata da quattro anni di un conflitto troppo a lungo ignorato dalla comunità internazionale”.
Nella sua lettera, Boldrini fa poi riferimento alla sua “precedente esperienza professionale” di portavoce dell’Unhcr e confida: “Conosco da vicino i luoghi e i volti di una catastrofe umanitaria che è la più grave maturata dopo la fine della seconda guerra mondiale”.
“L’appello per il ritorno di padre Dall’Oglio alla libertà coincide – conclude la presidente della Camera – con l’auspicio che le istituzioni europee e internazionali intensifichino i loro sforzi per un’iniziativa di pace nelle martoriate terre mediorientali”.
Una gigantografia di padre Paolo Dall’Oglio campeggia oggi sul Campidoglio, con la scritta “Paolo Dall’Oglio cittadino di Roma” per iniziativa della stessa ‘Associazione dei giornalisti amici di Padre Dall’Oglio’ che in una nota esprime “profonda gratitudine alla presidente Boldrini” e sottolinea “l’importanza della sua dichiarazione”.

Fonte: Fnsi

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