La notissima Barbara D’Urso intervista il presidente del Consiglio e fa il pieno di ascolti. A Mediaset sono tutti strafelici, tranne i giornalisti. Almeno, così mi auguro. Perché? Semplice. Per il fatto che la signora in questione non è iscritta all’Ordine e quindi con il giornalismo non ha nulla a che fare. Esercizio abusivo della professione? Lo diranno i magistrati se qualcuno porrà il problema. La cosa che più mi stupisce è l’indifferenza dei direttori dei tre tg di Mediaset. Non intervengono, non dicono una parola, non protestano, non interpellano il datore di lavoro, chiedendogli: “Beh, come mai? Noi che cosa ci stiamo a fare qui? A scaldare la poltrona e basta”. Una volta, infatti (anzi sempre) quando si doveva intervistare il premier entrava in campo o il direttore o una firma autorevole della testata. Per un motivo che non ha bisogno di spiegazioni: sarebbe potuto intervenire mettendo all’angolo il presidente nel caso in cui questi avesse voluto evitare un ostacolo. Tutto questo per dire che la mia non è una difesa di casta, semmai una difesa di chi ascolta, vede o legge per offrire una corretta informazione. Invece,  nessuno degli “interessati” ha alzato la voce: né i direttori (come ho già ricordato), né il comitato di redazione, cioè il sindacato che dovrebbe protestare per difendere i giornalisti che lo hanno eletto. Silenzio assoluto. A dir la verità, nemmeno l’Ordine nazionale si è scandalizzato. Già, dimenticavo: è in tutt’altre faccende affaccendato. E cioè, nell’aggiornamento professionale, una legge che si doveva respingere perché assolutamente inutile e che, al contrario, accettammo senza discutere e far ragionare chi l’aveva proposta.

Un caro saluto a tutti.

Bruno Tucci.

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