Di Trapani - Lorusso

“L’annuncio di 200 esuberi e di 300 trasferimenti a Sky è incomprensibile, quanto grave”. Inizia così la nota con cui l’UsigRai ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori di Sky dopo la presentazione di ieri del piano di riorganizzazione della pay, che prevede il trasferimento della sede di SkyTg24 a Milano, con una serie di tagli e spostamenti tra i dipendenti.

“Una decisione del genere deve essere giustificata da motivazioni economiche molto chiare e inconfutabili”, scrive la sigla dei giornalisti Rai, sottolineando come “l’impressione è che in realtà sia solo l’ennesima prova di forza contro i lavoratori e i sindacati”. “Non a caso l’ad di Sky ha ritirato fuori il trito e ritrito presunto problema di “regole obsolete”.

“Ogni giorno come giornalisti Rai ci confrontiamo con i colleghi di Sky sul campo, in una leale e appassionante concorrenza. Ma in casi come questi non esistono barriere aziendali: siamo solidali con le lavoratrici e lavoratori di Sky.  Saremo”, concludono, “insieme alla Fnsi, al loro fianco per supportarli nel chiedere rispetto delle regole e dei diritti”.

Anche la Federazione della stampa, con una nota a firma del segretario generale Lorusso, ha espresso la sua solidarietà, assicurando sostegno ai colleghi. ”Ha ragione l’amministratore delegato di Sky, Andrea Zappia: in Italia ci sono regole obsolete. Soltanto in Italia, infatti, viene consentito ad un operatore come Sky di operare nel mercato della raccolta pubblicitaria, sostanzialmente senza limiti sottraendo risorse agli altri operatori della radiotelevisione e alla carta stampata”.

“Per il resto, l’ad di Sky deve prendere atto che, soprattutto in tema di esuberi e trasferimenti di personale, le regole ci sono e che è intenzione della Fnsi farle rispettare in ogni sede, anche con l’assistenza dei propri legali. Il sindacato dei giornalisti è fin d’ora accanto ai colleghi della redazione di Sky e li affiancherà in tutte le sedi per evitare che le misure annunciate dall’azienda si traducano in una mortificazione delle professionalità e in un impoverimento della qualità e dell’offerta informativa”.

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