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Stop alla pubblicità dei giochi sulla tv generalista, ovvero i canali da 1 a 9 del telecomando. E’ quanto prevede il decreto firmato dai ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico, Pier Carlo Padoan e Carlo Calenda – in via di pubblicazione, anticipato il 4 agosto dall’agenzia specializzata Agipronews – che chiarisce chi deve rispettare il divieto di trasmissione degli spot sui giochi previsto dalla legge di stabilità 2016.

Gli spot sul gioco non potranno più andare in onda, nella fascia oraria tra le 7 e le 22, sui canali generalisti della Rai (Raiuno, Raidue e Raitre), su quelli di Mediaset (Canale 5, Italia 1 e Retequattro), su La7, Tv8 (la ex Mtv), la Nove (la ex Deejay Tv, di proprietà del gruppo Discovery Italia) e Rete Capri. Divieto assoluto anche per i canali tematici indirizzati in via esclusiva o prevalente a un pubblico di minori, come ad esempio Rai Yoyo, Cartoonito e Boing. Gli spot, invece, continueranno ad andare in onda senza limiti sui media “specializzati”: via libera per i canali tematici (come quelli che si occupano di cultura, sport, musica, televendite), sulle piattaforme a pagamento, sulle emittenti locali e sui canali radiofonici.

La manovra 2016 fissava anche le sanzioni (da 100 mila a 500 mila euro), già previste dal decreto Balduzzi del 2012, che saranno irrogate dall’Agcom “al soggetto che commissiona la pubblicità, al soggetto che la effettua” e “al proprietario del mezzo con il quale essa è diffusa”. Secondo i dati del 2014 della società specializzata Ficom Leisure, le aziende di gioco hanno investito sui canali televisivi circa 50 milioni di euro, vale a dire la metà degli investimenti pubblicitari totali del settore.

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