Professioni: Camporese,da noi sforzo enorme,zero da pubblico

Chiude con un avanzo di gestione per circa 17 milioni di euro il bilancio consuntivo 2014 dell’Inpgi, grazie ”a tutte le misure finora adottate dell’Ente a loro volta supportate da una prudente e diversificata gestione patrimoniale dell’Istituto”.
Un risultato positivo ”nonostante il pesante aggravarsi del rapporto tra entrate per contributi e uscite per prestazioni, che evidenzia una passività – si legge in una nota della Cassa di previdenza dei giornalisti italiani – pari a 81,6 milioni di euro, con un rapporto tra uscite per prestazioni ed entrate per contributi pari a 119,95, rispetto al 112,42 del 2013”.

Il patrimonio accantonato, che supera i 2,3 miliardi di euro, non è stato intaccato, nonostante il grave quadro di sistema. Infatti, il risultato economico complessivo della gestione patrimoniale, che per il 2014 si attesta a circa 45 milioni di euro con un aumento del 6% rispetto al 2013, ”conferma la validità della politica di investimento dell’Ente, ispirata alla diversificazione degli investimenti delle risorse finanziarie interne”. A tal proposito, il rendimento del portafoglio titoli – ai valori di mercato ed al netto dei costi e degli oneri tributari – è risultato pari a 5,97%.

“La fase difficile che vive l’Istituto – commenta il Presidente Inpgi Andrea Camporese – aggravata nel corso degli ultimi cinque anni, risulta speculare rispetto ad un mercato del lavoro che ha subito una depressione senza precedenti. La massiccia riduzione degli iscritti attivi, le centinaia di aziende in stato di crisi, la diminuzione della massa retributiva, il forte aumento di pensionamenti e prepensionamenti, rappresentano tasselli di un quadro che va ricomposto. Si tratta – prosegue – di una sfida difficile e imprescindibile che intercetta il quadro normativo generale, i patti contrattuali tra le Parti Sociali, il posizionamento del sistema delle tutele sociali, la protezione dell’opera intellettuale e la struttura stessa della produzione editoriale.

Le politiche attive, messe in campo dall’Inpgi e dagli altri attori del sistema, devono confluire in una riforma di sistema ispirata ai valori di equità, solidarietà, sostenibilità e soprattutto responsabilità condivisa”.
Sul fronte occupazione, il perduraredella crisi del sistema dell’informazione, continua a produrreeffetti negativi e di conseguenza sul monte contributivo.L’Inpgi – si legge nella nota sul bilancio consuntivo, approvatodal Consiglio generale dell’ente – ha, infatti, registrato unariduzione di ben 1.043 rapporti di lavoro subordinato, scendendopertanto a 15.891 contro i 16.934 del 2013, anno nel quale erastata già evidenziata comunque una riduzione di oltre 800 unità rispetto all’anno precedente. L’analisi dell’andamento del mercato risulta ancor piùevidente confrontando il dato del 2014 (15.891 rapporti dilavoro) con quello del 2009 – ultima annualità nella quale si èregistrato un incremento occupazionale – pari a 18.859 unità.Negli ultimi 6 anni, pertanto, c’è stata una emorragia di circa3.000 rapporti di lavoro, pari quasi al 20% della plateaattuale. A ciò va inoltre sommato l’andamento in crescita delvolume delle prestazioni a sostegno del reddito, che con unincremento complessivo di quasi 3 milioni di euro (da 33,5 del2013 a 36,2 del 2014), mentre sul versante della contribuzioneIVS corrente si registra, rispetto all’anno precedente, un calopari a circa 2,8 milioni. In questo perimetro, le oltre 200assunzioni – di cui la maggior parte a tempo indeterminato,registrate alla fine dello scorso anno in virtù degli sgravicontributivi concessi dal fondo presso la Presidenza delConsiglio – ”rappresentano il primo segnale positivo, anche selargamente insufficiente”. Dal 2011 al novembre 2014 sono statioperativi gli sgravi deliberati dal Cda dell’Inpgi che hannocomportato l’assunzione di 544 giornalisti. Sulle cassedell’Istituto gravano tra l’altro le spese sostenute perl’attività di intervento in ammortizzatori sociali; per il solo2014 sono stati infatti spesi 36,2 milioni di euro in indennità(+ 8,1% di spesa per disoccupazione, cassa integrazione econtratti di solidarietà, rispetto al 2013).

Fonte: Ansa

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