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«Possiamo avere tutte le idee di questo mondo sugli ultimi anni di gestione del quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Possiamo discutere all’infinito delle responsabilità editoriali che stanno portando alla paralisi del giornale. Non possiamo tacere tuttavia sui comportamenti adottati negli ultimi giorni dalla dirigenza del giornale». La Federazione nazionale della stampa italiana, l’Associazione Stampa Romana e il comitato di redazione dell’Unità commentano così le ultime vicende che hanno riguardato i lavoratori del giornale.
«I colleghi – spiegano – stanno ricevendo stipendi appena al di sotto dei 100 euro. L’editore scarica sulle buste paga dei colleghi dipendenti i pignoramenti chiesti e ottenuti legittimamente da altri colleghi ex Unità. Non pago di umiliare i giornalisti, l’editore chiede al comitato di redazione di far ritirare i pignoramenti, scaricando sul sindacato un modo di agire palesemente inaccettabile, lontanissimo anni luce dalla storia del giornale e che fa apparire il sindacato medesimo non portatore di interessi dei lavoratori, ma strumento in mano dell’editore per forzare illegittimamente la volontà di questi ultimi».
Federazione nazionale della stampa italiana, Associazione Stampa Romana e comitato di redazione dell’Unità ritengono che «questo non sia solo un precedente pericoloso e inaccettabile per il mondo dell’editoria, ma apra la strada al ribaltamento del diritto del lavoro nel nostro Paese. Pertanto – concludono i rappresentanti dei giornalisti italiani – hanno dato mandato ai propri legali di agire in giudizio per comportamento antisindacale».

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