Erdogan

 

Il giorno dopo la manifestazione che, secondo l’agenzia di stato Anadolu, ha portato in piazza a Istanbul e in diverse altre zone della Turchia più di 3 milioni di cittadini per esprimere il loro sostegno al presidente Erdogan e in difesa della democrazia dopo il fallito colpo di stato del 15 luglio, resta sempre particolarmente delicata la condizione di giornalisti e organizzazioni media nel Paese.

Tra mandati dalle autorità per chiudere emittenti e giornali, sospettati di essere a favore di Fetullah Gulen, nemico numero uno di Erdon, sono più di 130 le organizzazioni media sulle quali si è abbattuta l’ira del presidente turco, cifra alla quale bisogna aggiungere anche le 24 tra radio e tv che si sono viste revocare le licenze già prima dei fatti di metà luglio e le decine di giornalisti inquisiti o arrestati.

Ecco riassunti in un’infografica, realizzata dal sito Statista.com, i numeri dei principali interventi portati avanti contro i media non allineati al governo.

 

(infografica ripresa dal sito Statista.com)

Un aggiornamento settimanale sulle sorti dei media in Turchia è disponibile sul sito Comitee to protect journalists.

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